Evasione IVA e PFU nel commercio dei pneumatici
A chi non è capitato di trovare pneumatici a prezzi notevolmente inferiori rispetto alla media del mercato, o di ricevere un’offerta con ribassi monetari molto evidenti? Potrebbe essere il sintomo di un’attività illegale a monte.
Nelle righe seguenti approfondiamo i contorni del fenomeno: dietro un apparente piccolo risparmio economico si celano molti rischi, che vanno da un forte impatto sull’ambiente e sulla collettività, fino a corresponsabilità legali.
Crediamo che non valga la pena rinunciare alla garanzia di acquistare pneumatici in modo responsabile e ad avere anche i benefici indiretti di un’economia virtuosa.
IL FENOMENO
L’evasione fiscale e l’irregolarità di alcune vendite sono uno dei problemi principali del settore del commercio dei pneumatici. Negli ultimi anni, in particolare, il settore sta subendo la concorrenza sleale di alcuni operatori che offrono pneumatici a prezzi molto inferiori rispetto a quelli normalmente praticati sul mercato, tanto da far ritenere altamente probabile l’evasione dell’IVA e del contributo ambientale per la gestione dei PFU (l’importo incluso nell’acquisto di ogni pneumatico nuovo e destinato a contribuire al completo smaltimento del Pneumatico Fuori Uso).
Questa fattispecie ha delle conseguenze molto gravi sia dal punto di vista economico che etico, in quanto arreca danni all’erario per via del mancato gettito tributario e penalizza fortemente, in termini di concorrenza, tutti quegli operatori che invece applicano correttamente la legge.
Inoltre è principalmente dalle vendite irregolari di pneumatici che si generano quei flussi di PFU eccedenti i target di raccolta dei consorzi autorizzati alla loro gestione, flussi che creano forti criticità per il sistema e danni ambientali: i consorzi non sono infatti obbligati al recupero di quantità superiori al valore dei contributi ricevuti.
I NUMERI
Ma di quali numeri stiamo parlando? Annualmente in Italia arrivano a fine vita 350.000 tonnellate di pneumatici staccati da autovetture, mezzi a due ruote, autocarri e grandi mezzi industriali e agricoli: essi vengono trasportati negli impianti di frantumazione e poi avviati al trattamento, riciclo e recupero.
Circa 20/30.000 tonnellate di pneumatici sono invece immessi illegalmente nel mercato del ricambio e ciò comporta un ammanco annuale per i contributi ambientali di 12 mln di euro, pari ad un’evasione IVA di 80 mln di euro. (fonte studi CanaleEnergia, Maggio 2017)
COME FUNZIONA
Quello delle frodi in ambito IVA è un fenomeno estremamente diffuso, sia in campo nazionale che internazionale, e che il più delle volte viene posto in essere per il tramite di società appositamente create per svolgere l’operazione fraudolenta: il loro funzionamento è abbastanza semplice in quanto esse si limitano a emettere fatture per operazioni inesistenti, consentendo al destinatario della fattura la possibilità di detrarre la relativa imposta senza tuttavia procedere, a loro volta, al versamento dell’IVA. Tali società, dopo aver eseguito un consistente numero di “finte” operazioni commerciali in un ristretto arco di tempo, improvvisamente scompaiono non lasciando alcuna traccia. In tale maniera, oltre al sensibile danno erariale, si consente all’operatore nazionale di immettere sul mercato prodotti praticando prezzi e condizioni illegittimamente concorrenziali in quanto fondate su un comportamento illecito.
LA RESPONSABILITA’ DELL’ACQUIRENTE
Accogliendo le istanze del settore sano, che da anni lotta contro l’evasione dell’IVA e del PFU nel mondo del pneumatico, un decreto del Ministro delle Finanze del 31/10/2012 (G.U. n. 282 del 03/12/2012) dispone la solidarietà del cessionario: un operatore economico che acquista pneumatici da un’azienda che ha evaso l’IVA nell’importare o nell’acquistare sul mercato interno i pneumatici oggetto della transazione sarà corresponsabile dell’evasione perpetrata a monte.
In sostanza anche l’acquirente potrebbe essere chiamato a rispondere nel caso in cui il venditore non proceda al versamento dell’IVA incassata sulla vendita.
Quali sono i presupposti della norma? Affinché operi la solidarietà dell’acquirente devono verificarsi contemporaneamente due presupposti:
– preliminarmente si deve essere in presenza di cessioni di pneumatici a prezzi inferiori al valore normale
– secondariamente il cedente non procede al versamento dell’IVA relativa a tali cessioni
In caso di verifica fiscale, i verificatori potranno limitarsi a rilevare l’oggettiva circostanza del mancato versamento dell’IVA da parte del venditore, unitamente al fatto che gli acquisti sono stati conclusi a prezzi inferiori a quelli di mercato; tali elementi saranno sufficienti per poter richiedere il versamento dell’IVA in capo all’acquirente, salvo che costui non riesca a fornire la prova prova documentale contraria (peraltro di difficile formazione).
Si comprende bene quindi quanto diventi fondamentale e dirimente l’attenzione che deve essere posta al fattore prezzo durante l’acquisto dei pneumatici: “fare l’affare” può comportare pesanti corresponsabilità legali e monetarie.
GLI STRUMENTI PER TUTELARSI
Quali strade sta percorrendo l’Unione Europea?
In ambito europeo qualcosa si sta già muovendo: a fine 2017 il commissario agli affari monetari Pierre Moscovici ha presentato un progetto che modifica radicalmente la raccolta dell’IVA nelle transazioni transfrontaliere, spostandola del Paese di destinazione al Paese di origine.
In sostanza la proposta, che dovrà essere approvata da Consiglio e Parlamento, prevede la raccolta dell’IVA da parte del Paese di origine che poi la verserà al Paese di destinazione, sulla base della sua aliquota: in pratica si tasseranno le vendite dei beni a partire da un Paese nell’UE verso altri, come se fossero beni venduti all’interno di un solo Stato membro, semplificando la procedura e rendendola molto più sicura rispetto alla frodi.
La proposta, se approvata, richiederà però un ambizioso investimento informatico e per questo motivo dovrebbe entrare in vigore non prima del 2022.
Nel frattempo, quali strumenti abbiamo a disposizione per contribuire ad escludere gli operatori scorretti?
CambioPulito.it è una piattaforma totalmente anonima, attiva da alcuni mesi, che permette la segnalazione anonima di pratiche illegali legate, ad esempio, alla vendita – quindi a monte della filiera – o all’abbandono – quindi a valle – dei pneumatici.
Ad oggi sono già 122 le segnalazioni registrate, 80 le aziende segnalate, di cui 50 con specifica documentazione e 14 operatori commerciali attivi in particolare online da siti registrati all’estero (soprattutto Germania, USA, Belgio).